Un incontro col nostro Vescovo

Dall'inizio del suo ministero a Padova, il padre Vescovo Antonio ha sempre manifestato una speciale attenzione verso la scuola. Lo dimostrano tra l’altro gli incontri realizzati in quasi tutti gli istituti (statali e paritari) nei 17 anni della visita pastorale. Da alcuni anni si propone un appuntamento fisso con gli insegnanti di religione agli inizi di settembre: oltre 400, dei quali il 95 per cento laici e 196 dei quali sono in ruolo.

Il Vescovo ama approfondire temi di antropologia teologica e biblica, perché l'IRC nella scuola parli con spessore culturale a tutti, cristiani e non,  praticanti e non. I docenti devono accompagnare gli uni e gli altri nei percorsi della interiorità e dello spirito, della ragione e della fede, per far crescere in ciascuno quel «corpo spirituale, divino-umano… capace del perfetto amore che apre all'altro, al corpo dell’universo e al corpo della Chiesa» (citando Vladimir Soloviev, il moderno pensatore cristiano ortodosso più caro al Vescovo).

Quest’anno il Padre Vescovo desidera non solo parlare, ma prima ancora ascoltare i docenti. E’ interessato a conoscere i nodi principali e le difficoltà dei giovani in classe e in rapporto all’IRC, le strategie culturali e didattiche poste in essere, i punti di forza di relazioni educative efficaci, comunicative e trasparenti.

Saranno in un certo senso i docenti a condurre l’incontro, facendo conoscere esperienze e testimonianze, e interpellando il Vescovo a partire dalle sfide che non mancano: in relazione alle competenze loro riconosciute o disconosciute, sul piano del diritto e nella prassi ordinaria; sul credito effettivo di cui l’IRC e gli insegnanti godono o non godono nel collegio docenti; sulla pluralità di religioni e culture presenti nella scuola; sulle opportunità di collaborazione interdisciplinare, sulle relazioni con le famiglie, sulla difficile collaborazione tra scuole e comunità parrocchiali sul territorio…

Il Vescovo Antonio potrebbe sentirsi confermato (speriamo) nella stima che già ripone nei docenti di religione, ai quali riconosce la Idoneità. Potrà anche percepire i sentimenti che può vivere l’educatore-professionista della scuola sul cui capo pende sempre il rischio che… alunni o genitori chiedano per i più svariati motivi di non avvalersi dell’ora di religione. Potrà riconoscere che quando la presenza in classe di un insegnante di religione è apprezzata da alunni, colleghi e dirigente, vuol dire che quell’insegnante è – come si usa dire – due volte bravo. In questi casi, che sono la maggioranza, questi professionisti (con molti altri docenti di materie comuni) rendono presenti e palpabili con il loro stesso esserci e agire, importanti valori umani e cristiani nella scuola.